Artravelling: 01/10/16 - 01/11/16

martedì 11 ottobre 2016

L'amore molesto



L'amore molesto è un libro interessante. Breve. L'ho letto fino alla fine perchè mi aspettavo qualcosa che però non è arrivata, ma non importa. In sè il libro è ben scritto. Riflessioni e domande sparse (che possono contenere spoiler). La prima domanda è stata... si possono conoscere veramente le persone che ci sono vicine? o c'è sempre un po' di noi in loro tanto che non riusciamo a vederle con chiarezza. E la persona che per tanto tempo è stata la più importante o che, nella mente del bambino, dovrebbe essere la più importante, la si può conoscere veramente o sarà sempre un'immagine sbiadita ed un riflesso di quello che noi vorremmo che fosse? A Delia all'inizio questo rapporto non è chiaro e non le sarebbe mai interessato chiarirlo se non le fosse stata svegliata la coscienza all'improvviso e probabilmente volontariamente dalla morte della madre per suicidio. Ora che è sveglia cerca di indagarne le cause, la figura, la personalità e come tutto questo c'entra con lei, bambina ma soprattutto adulta. Ci si può basare sui ricordi di bambina per construirsi una personalità forte ed indipendente? No, perchè mentono e mentiamo a noi stessi. Mentiamo soprattutto mentre guardiamo chi ci sta intorno e vogliamo che siano diversi, plasmati dai nostri desideri. Delia non è una bella persona. Forse sua madre lo era, anche se vessata da uomini che la volevano sottomettere. Era uno spirito libero, forse. Non lo sapremo mai perchè tutto quello che sappiamo passa attraverso il filtro mentale della protagonista che dipana la sua matassa di menzogne e orrori, fantasie e verità, simboli soprattutto, in un ambiente squallido che non dà speranze. In alcuni momenti del romanzo il puzzo di città fatiscente è tanto forte da togliere il respiro. I personaggi non danno tregua così come i pensieri convulsi che saltano da un ricordo all'altro, da una descrizione di un ambiente ad una confessione sconveniente. Le donne vengono percosse senza un briciolo di giustizia, tantomeno richiesta dalle stesse. Se lo meritano, e allora? Sono ormai condizionate a pensarlo. Ma non importa. Alla fine la protagonista è riuscita a comprendersi? A maturare staccandosi dalla fasulla immagine della madre, morta non vista da nessuno ma usata da tutti? Non so, credo di no. Ma è una persona tanto sbiadita che continuerà la sua vita e basta, trasformandosi nell'immagine di donna che aveva sovrapposto per anni a quella vera della madre, tanto odiata ed amata.
La foto del post è casuale (forse). Non volevo inserire foto non mie sul blog quindi uso questa per rappresentare la copertina del libro.

lunedì 3 ottobre 2016

Phở bò, Zuppa Vietnamita di Manzo con Noodles

Pho bo zuppa vietnamita di manzo

Questa ricetta, rivisitazione della classica zuppa vietnamita di manzo, è ideale in quel momento di transizione tra l'inizio del freddo di ottobre e l'accensione del riscaldamento. Ci voglio molte ore per ottenere la cottura perfetta della carne e nel frattempo si riscalda piacevolmente la cucina infondendo un profumo squisito per tutta la casa. Inoltre consumata per cena è una zuppa che rilassa, fa dimenticare la giornata, il freddo e le preoccupazioni. La cucina tradizionale vietnamita si basa su ingredienti freschi, povera di olio e grassi, ma ricca di spezie e aromi bilanciati. Nelle ricette si utilizzano citronella, zenzero, menta, coriandolo, cannella, peperoncino, lime e foglie di basilico. La ricerca dell'equilibrio perfetto tra i vari gusti, il piccante (metallo), l’acidità (legno), l’amaro (fuoco), il salato (acqua) e il dolce (terra), ne fanno una cucina ricca e culturalmente interessante nelle sue elaborazioni e presentazioni. Il cuore e il cervello si fondono e vengono appagati da un piatto di brodo fumante. Chiaramente nella realizzazione casalinga il gusto personale un po' prevale e si tende a giocare con sapori che piacciono più di altri, aggiungendo o omettendo ingredienti. In questa versione ho omesso l'anice stellato e i chiodi di garofano perchè trovo che abbiano un gusto troppo coprente. Il mio tentativo di riprodurre la ricetta è più un modo per addentrarmi in questa cultura, quasi come se ne leggessi un libro che ne spiega la storia, nella speranza di avvicinarmi a questi gusti straordinari, non avendo ancora la possibilità di provarli nei luoghi di origine.

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