Artravelling: 01/05/10 - 01/06/10

lunedì 31 maggio 2010

Rose di Semifreddo Cocco e Cioccolato

Rose di semifreddo cocco e cioccolato

Ultimo post di maggio, e probabilmente anche unico della settimana, che vorrei dedicare al bellissimo roseto piantato da mio nonno quando ero piccola, eliminato con tanta leggerezza per far posto a una siepe decorativa! Era una pianta incredibile formata da tre diversi tipi di rose, gialle, bianche e rosse, che con li tempo erano cresciuti addossati a una parete le une intorno alle altre tanto da sembrare un unica gigantesca entità. Quando a maggio fioriva era uno spettacolo. Passare in macchina e vedere che non c'era più mi ha dato un brivido nostalgico. Nel w-e mi sono consolata con queste roselline al cocco e cioccolato, create con l'aiuto di stampi in silicone. Un dolce facilissimo, unica accortezza per avere forme perfette è quella di usare il sac à poche per riempierli, in modo che non si formino bolle d'aria tra le pieghe della decorazione. Visto che è un anno parco di ponti spero di approfittare di questo per fare un bel pic-nic, magari nel piacentino...

Ingredienti per circa 10 semifreddi

90g di cocco secco a scaglie
100g di gocce di cioccolato fondente
300g di ricottina fresca
150g di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di essenza di vaniglia
150g di panna fresca

Preparazione

In una ciotola capiente unire la ricotta, lo zucchero, il cocco e la vaniglia, amalgamando gli ingredienti con uno sbattitore elettrico fino a formare una crema omogenea. Unire le gocce di cioccolato incorporandole con una spatola. Montare a neve la panna e amalgamarla delicatamente al composto. Utilizzando il sac à poche riempire gli stampini facendo attenzione a far arrivare la crema in ogni fessura. Una volta che gli stampi sono pieni di composto usare la spatola per livellare la superficie e coprire con un foglio di pellicola trasparente. Porre il semifreddo in freezer per minimo 4 ore. Quando è il momento di servire, togliere subito i semifreddi dagli stampi, posizionarli sui piattini e lasciarli riposare qualche minuto in modo che si ammorbidiscano e siano a temperatura perfetta per gustarli.

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venerdì 28 maggio 2010

Anatra al Chianti con crema di Porri e Porcini

Anatra al Chianti con crema di porri e porcini

Continua la saga dell'anatra... seconda parte del menù cominciato con i tagliolini con triglie e agliata. Rispetto alla ricetta classica che prevede una lunga marinatura di 8 ore in frigo, io preferisco una veloce marinatura a temperatura ambiente, massimo 2/3 ore, così il sapore del chianti piuttosto corposo risulta meno invadente, tanto poi si aggiunge sulle fettine cotte il vino ristretto quindi inutile perdere tanto tempo. A stemperare il tutto la salsina di porri e patate, di cui faccio uso abbondante perchè mi piace anche da sola. Quando sono di stagione si possono usare i porcini freschi, facendoli prima trifolare con olio e aglio. Bon, visto che è venerdì, buon week end!

Ingredienti per quattro persone

un petto d'anatra
200ml di chianti classico
uno scalogno (o mezza cipolla)
un porro
una patata media
30g di funghi porcini secchi
uno spicchio d'aglio
brodo vegetale
rosmarino
sale e pepe

Preparazione

Un paio d'ore prima di iniziare a cucinare marinare il petto d'anatra nel vino, con scalogno tritato e rosmarino. Tagliare il porro e la patata a pezzi e farlo stufare coperte con il brodo e un paio di cucchiai di olio evo, per una ventina di minuti, finchè le verdure sono tenere. Quando le verdure sono cotte frullarle fino ad ottenere una salsa liscia, regolare di sale e tenere in caldo. Scolare il petto d'anatra e asciugarlo leggermente. Mettere a bagno i porcini in acqua calda.

Anatra al Chianti con crema di porri e porcini

Scaldare una padella antiaderente e poggiarci il petto d'anatra (se è grosso si può tagliare a metà) dalla parte della pelle finchè non avrà perso parte del grasso e si sarà ben dorato. Girare la carne e finire la cottura. Se l'anatra è surgelata preferisco cuocerla un poco di più, se è fresca invece può rimanere rosata all'interno. Comunque se una volta tagliata è troppo rosa per i proprio gusti si può dare una brevissima scottata alle fettine sulla padella tiepida. Scolare i porcini e farli saltare in padella per qualche minuto con un paio di cucchiai di olio e uno spicchio d'aglio. Versare sul piatto la salsa di porri e patate, posizionarci sopra le fette di anatra e i porcini, irrorare con poca marinatura filtrata leggermente ristretta in padella e decorare con qualche ago di rosmarino.

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mercoledì 26 maggio 2010

Tagliolini con Triglie e Agliata

Tagliolini con Triglie e Agliata

La maggior parte delle ricette salate che fotografo le ho cucinate per il pranzo infrasettimanale, quando sono a casa da sola. In un certo senso ho iniziato proprio per impormi di non mangiare solo panini o avanzi, visto che se devo cucinare solo per mangiare rinuncio in partenza, e mi son fatta prendere un po' la mano. E' un gran piacere quindi poter cucinare un bel menù quando fuori splende il sole (e si ha a disposizione un enorme balcone esposto a nord e non il solito 1mx1m) e poi non sono io a lavare i piatti :P Il menù di maggio comprende gamberoni in salsa di miele, tagliolini con triglie e agliata, anatra al chianti con crema di porri e porcini. Inizio con il primo... La ricetta arriva da "il libro delle salse" di Gayler ed è stato amore a prima vista. Adoro la salsa all'aglio, mi ricorda un piccolo pub di Riga, fuori un gelido inverno, dentro gente ubriaca che cantava vecchie canzoni, una birra gelata, pane nero fritto e quella sublime salsina... Riporto la ricetta così com'è con l'unica accortezza di marinare l'aglio nel latte per ammorbidirne il gusto.

Ingredienti per un vasetto di agliata

2 fette di pane bianco raffermo (senza crosta)
50ml di brodo caldo
un cucchiaio di vino rosso
60g di gerigli di noci
una piccola manciata di prezzemolo (facoltativo)
2 spicchi d'aglio
sale, pepe nero
olio evo qb

una triglia a persona
tagliolini o linguine fresche

Preparazione

Ammorbidire il pane nel brodo per un minuto, scolarlo su un piatto e con una forchetta eliminare il brodo in eccesso. In un mixer tritare le noci, aggiungere il pane, il vino, il prezzemolo, l'aglio, sale e pepe. Frullare fino ad ottenere una crema liscia colando l'olio a filo in modo che si incorpori perfettamente. Se non si ha la possibilità di colare l'olio direttamente nel mixer, dopo aver frullato gli ingredienti si versano in una terrina e si unisce l'olio lentamente mescolando con energia. A questo punto intingere un pezzo di pane nella salsa e gustare, eventualmente regolando il sale. Pulire le triglie eliminando testa e pinne, sfilettarle con un coltellino affilato partendo dalla spina dorsale verso la pancia, ottenendo così due filetti, una triglia per persona è più che sufficiente. Far rosolare semplicemente i filetti con la pelle verso l'alto in poco burro per un minuto. Cuocere i tagliolini, scolarli al dente e condirli con l'agliata, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura per mantecare. Dividere la pasta nei piatti e servire con i filetti di triglia cosparsi di pepe.

Tagliolini con Triglie e Agliata (salsa)

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martedì 25 maggio 2010

Morbidissima Panna&Fragola

Torta panna e fragola

Mi sono sempre lamentata dei ricettari che propongono ricette con dosi per più di quattro persone ("la cucina ebraica" arriva addirittura a 12!). Essendo in quattro in casa, ma due si cibano solo di bustine e croccantini, non sempre è facile capire quanti ingredienti servono se si vogliono solo 4 croccette al posto di 30! Con le torte è lo stesso, tante volte ho rinunciato a prepararne una che mi stuzzicava perchè sapevo che dopo un paio di fette il resto sarebbe finito in pattumiera. Tutto questo per dire che mi sono comprata uno stampo da 13cm, di quelli a cerniera (per l'occasione l'ho acquistato in un negozietto delizioso all'inizio del Albert Cuypmarkt), così ogni tanto mi segnerò le dosi per torte adatte a due persone. Ho iniziato con qualcosa di semplice, una torta morbidissima che si adatta bene al ripieno "panna e fragola" ideale magari per un brunch a due :)

La prima volta che l'ho preparata ho avuto l'amara conferma che non basta dividere gli ingredienti per due e infornare. La torta in forno è letteralmente esplosa e come un vulcano ha continuato a riversare fiumi di composto su tutta la placca. Nel secondo tentativo ho dosato latte e uova in modo che non si gonfiasse troppo e questo è il risultato. Poi il caso ha voluto che avessi a cena 6 persone, bè è comunque bastata...

Ingredienti

60g di zucchero
50g di burro morbido
50g di farina
50g di fecola
1 uovo
un cucchiaino di lievito per dolci
3 cucchiai di latte o acqua fredda
un cucchiaino di estratto di vaniglia

Preparazione

Lavorare con una frusta il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso. Aggiungere al composto un tuorlo, mentre l'albume va montato a neve fermissima e tenuto da parte. Quando il tuorlo sarà incorporato aggiugere l'estratto di vaniglia. Setacciare la farina con la fecola e il lievito ed aggiugerli al composto. Quando le farine saranno ben amalgamate risulterà una crema molto densa, aggiugere tre cucchiai d'acqua fredda (o latte) e mescolare in modo che si ammorbidisca.

Torta panna e fragola (collage)

Infine unire il bianco sbattuto, molto lentamente in modo che non si smonti troppo. Imburrare e infarinare abbondantemente lo stampo, versarci il composto e sbatterlo qualche volta sul piano in modo che non si formino bolle d'aria. Infornare a 180° per mezz'ora. Avendo il forno ventilato a metà cottura, quando si è già gonfiato e un poco solidificato in superficie apro il forno e giro la torta, in modo da non far seccare troppo la superficie da un lato; non so se con il forno normale questo procedimento sia necessario. Lasciar raffreddare completamente prima di toglierla dallo stampo. Guarnire a piacere.

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giovedì 20 maggio 2010

Di Potato Scones, Asparagi Bianchi e Leida

Potato scones

Ieri mi sono rimpossessata della cucina pulendola da cima a fondo, ormai un rito propiziatorio, poi son partita alla ricerca degli asparagi bianchi, visti al Albert Cuypmarkt, e subito diventati una piccola ossessione visto che non li ho mai assaggiati. Alla fine li ho trovati, costosissimi e piuttosto tristi. Oggi, per pranzo, li ho trasformati in una saporita vellutata, sfruttando la ricetta di Foto e Fornelli, per una volta senza fare cambiamenti, ho giusto dimezzato le dosi e aggiunto un goccio di vino bianco, perfetta per accompagnare i potato scones con salmone e erba cipollina. Gli scones sono dei panini morbidissimi, ottimi per la merenda o da abbinare a zuppette di qualsiasi tipo, si servono caldi con burro salato e salumi o tiepidi con salmone affumicato (o al vapore o crudo come piace a me). Questa versione è a base di patate e la preparazione è talmente semplice che si possono fare ogni volta che si vuole, anche poco prima di pranzare...

Leiden, Holland
Leiden, Holland
Leiden, Holland

Per preparare i potato scones occorrono:
patate, farina, burro, lievito per torte salate, sale e una calcolatrice.
Pesare le patate che si hanno a disposizione (per uno scones servono circa 25g di patate, quindi con 150g si ottengono 6 scones e così via) pelarle, lessare, passarle ancora calde nello schiacciapatate e lasciarle intiepidire.
In un mixer mettere tanta farina quanto il peso delle patate, aggiungere un cucchiaino di lievito e dare un impulso in modo che si mischino per bene.
Aggiungere il burro freddo a cubetti, il cui peso deve essere un terzo del peso delle patate, il sale e frullare bene fino ad ottenere tante briciole fini.
Aggiungere in una volta le patate tiepide e frullare fino ad ottenere un impasto consistente e compatto, leggermente soffice. Stendere l'impasto su un piano infarinato (o sulla carta forno) in una sfoglia alta circa 2/3 cm e con un taglia pasta rotondo ricavarne tanti dischetti di diametro 5/6cm. Cuocere in forno caldo, 180°, per 20 minuti, fino a leggera doratura.
Utilizzo questo metodo di proporzioni perchè le patate hanno sempre un peso diverso e buttarne via un pò per seguire delle misurazioni mi sembra assurdo, quindi basta adeguare il peso di farina e burro per non avere sprechi.

Potato scones (collage)

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martedì 18 maggio 2010

Keukenhof, from Holland

Keukenhof, Holland

Alla faccia della nube alla fine siam riusciti a partire...
E' stato un viaggio densissimo, sfruttato fino all'ultimo secondo, fino all'ultimo scatto, che ci ha lasciati esausti ma soddisfatti ed appagati. L'idea di questo giro ci frullava in testa già all'anno scorso; mi sarebbe piaciuto visitare il nord dell'Olanda, visto che Amsterdam e Rotterdam le avevo già viste, con una puntatina al parco dei tulipani, il Keukenhof appunto, prima di riprendere il volo a Schiphol. Quest'anno abbimo stravolto l'itinerario accontentandoci di tulipani e Amsterdam, così per la prossima saremo liberi di girarci tutto il resto. Di Amsterdam la prima volta non avevo capito proprio nulla ed è stato come visitare una città completamente diversa, con un tesoro culinario di tutto rispetto che ci ha permesso scoperte interessantissime! Ma vabbè sarà per il prossimo post...

Keukenhof, Holland

Il Keukenhof è un parco a tema molto bello o almeno lo sono le migliaia di specie di tulipani che vi trovano posto, che confondono subito lo sguardo per la quantità di colori e forme diverse. E' il parco dei divertimenti del fotografo! Nella parte centrale del parco si trova un simpatico recito con animali e giochi dove vengono stipate le famigliole con bambini, mentre per le vie turisti di tutte le età con macchine fotografiche di tutti i tipi si aggirano in religioso silenzio cercando l'inquadratura perfetta. Si cerca di non pestarsi i piedi a vicenda ed è molto divertente vedere professinisti con tanto di cavalletto e attrezzatura mille euri in attesa che quello con la macchinetta usa e getta si tolga di torno!

Keukenhof, HollandKeukenhof, Holland


Keukenhof, HollandKeukenhof, Holland

Essendo l'ultima settimana (il parco apre per tre mesi all'anno tra metà marzo e metà maggio) abbiamo scelto di evitare il week end ed è stata una scelta azzeccata perchè c'era davvero poca gente. Purtroppo il cielo era coperto con una luce orrenda e dei filari si tulipani ai lati del parco restava poco o nulla. Comunque nonostante le piogge continue dei mesi precedenti il parco era in perfette condizioni, si gira comodamente in tre ore, ma sfido chiunque, per quanto appassionato, a non rompersi le palle dopo due ore e mezza...

Keukenhof, HollandKeukenhof, Holland

Grazie alla santa pazienza di qualcuno :) alla fine sono tornata con il mio bottino di fotine che penso parlino da sole riguardo quanto abbiamo visto.

Keukenhof, HollandKeukenhof, Holland

Riguardo invece al parco qualche info generica per chi voglia farci un giro. L'anno prossimo aprirà dal 17/03 al 15/05. Per arrivarci volo Easyjet da Milano (ma anche da altre città d'Italia) a Schiphol, Amsterdam (circa €24 euri a tratta prenotato quattro mesi fa).
Il parco si trova a Lisse raggiungibile comodamente con un bus direttamente dall'areoporto di Schiphol (€5 circa) o da Leida stazione centrale (sempre €5 circa) dove è possibile acquistare direttamente anche il biglietto per il parco, evitando le file. Se si vuole raggiungere il parco da Amsterdam bisogna prendere prima il treno verso l'aeroporto (€3.5 circa) e poi il bus fino a lisse. Sia i treni che i bus passano ogni 15/20 minuti con puntualità perfetta e in totale il viaggio dura una quarantina di minuti. I biglietti si fanno direttamente sul bus.

Keukenhof, HollandKeukenhof, Holland

Keukenhof, HollandKeukenhof, HollandKeukenhof, Holland

Keukenhof, Holland

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domenica 9 maggio 2010

CheeseCake marmorizzata

CheeseCake marmorizzata

La nube incombe su di noi! Abbiamo deciso che se il nostro volo parte, noi partiamo con lui, poi per il ritorno ci affidiamo alla buona sorte. Se invece non si parte ce ne stiamo a casina a giocare con la ps3! Ad Amsterdam ho trovato un po' di locali che mi piacerebbe provare, sperando di mangiare meglio dell'ultima volta; eviteremo i thailandesi concentrandoci sulla cucina del posto, quindi aringhe affumicate, pannekoken o frittelle olandesi e naturalmente formaggi a volontà. Niente musei o monumenti, solo passeggiate all'aria aperta, magari in bici, cazzeggio per pub e coffeeshop, spizzichi e tulipani.
Riguardo alla ricettina, questa è la cheesecake più cioccolatosa che abbia mai mangiato. Innanzitutto non ha la base di biscotti e burro che proprio non mi piace, ma un bello strato denso di torta al cioccolato e in superficie la crema al formaggio morbidissima. Nella ricetta originale, dal "libro d'oro dei dolci", si aggiunge alla crema al formaggio il succo e la scorza di un'arancia, io la preferisco con l'estratto di vaniglia :)

Ingredienti

200g di philadelphia
40g di zucchero semolato
un cucchiaino di maizena
un uovo medio
un cucchiaio di essenza di vaniglia

200g di cioccolato fondente
50g di burro
100g di zucchero semolato
2 cucchiaini di essenza di vaniglia
2 uova medie
60g di farina bianca

Preparazione

Preparare le due creme in due ciotole differenti. In una mettere il formaggio con lo zucchero e montarlo con lo sbattitore elettrico; aggiungere l'essenza di vaniglia, la maizena e l'uovo, sbattendo il tempo sufficiente per ottenere un composto liscio ma non spumoso. Nell'altra mettere il cioccolato fondente a pezzi con il burro e farli sciogliere a bagnomaria o nel micro (usando il programma per scongelare). Lasciar intiepidire, aggiungere lo zucchero, l'essenza di vaniglia, le uova sbattute leggermente e infine la farina. Mescolare il composto molto bene.

CheeseCake marmorizzata

Accendere il forno a 180°. Versare il composto al cioccolato in uno stampo di alluminio (usa e getta) per plumcake e livellarlo in modo da eliminare le bolle d'aria. Sopra versare il composto al formaggio, molto lentamente, per non rischiare che i due si mischino troppo. Con uno stecchino far affiorare un poco di cioccolato in modo che si marmorizzi. Cuocere in forno per 25/30 minuti. La cheesecake si gonfierà leggermente e sarà pronta quando risulterà stabile e rassodata al centro. Lasciar raffreddare e porla in frigo per qualche ora. Rompere il contenitore in alluminio e tagliare il cake a quadrotti o barrette.

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giovedì 6 maggio 2010

Involtini di Patate, Ricotta e Timo

Borek di Patate e Timo

Ecco il primo esperimento dal meraviglioso libro "La cucina ebraica": Borek di patate, ricotta e timo. Questo tipo di cucina si fonda sul rispetto rigoroso delle tradizioni, quindi non me la sono sentita di chiamarli borek, meglio involtini, perché della tradizione nella mia versione c'è poco. Ho approfittato di questo piatto per svuotare il frigo, visto che settimana prossima siamo in Olanda a fotografare tulipani :) Il risultato è un involtino saporitissimo, croccante, che ti sazia a puntino, con un fresco profumo di timo. Già che ci sono mi piacerebbe segnalare un bel film, sempre in sintonia con cucina e affini, che mi è capitato di vedere in questi giorni, Soul Kitchen! Il film narra della fatica di gestire un ristorante quando si ha un fratello scemo. Così, per passare un paio d'ore in allegria, tra fornelli e scorci di una Amburgo underground.

Ingredienti per 6 involtini

due patate medie
uno scalogno piccolo
foglie di timo fresche
100g di ricottina di bufala
1/2 peperone rosso piccolo
sale e pepe bianco
gallette di riso per involtini

salsa tzaziki a volontà
crema di aceto balsamico

Preparazione

Lessare le patate. Tritare finemente lo scalogno, tagliere il peperoni a cubetti piccoli. In una padella antiaderente soffriggere lo scalogno, le foglie di timo e il peperone a cubetti per qualche minuto. Sbucciare le patate e passarle con lo schiaccia patate direttamente in padella e mescolare con gli altri ingredienti. Salare, pepare e lasciar insaporire. Mettere il composto in una ciotola, lasciar intiepidire e aggiungere la ricotta. Se il composto risulta troppo asciutto aggiungere un paio di cucchiai di latte.

Borek di Patate e Timo

Far rinvenire le gallette di riso in un piatto grande con acqua tiepida finché non sono morbide (giusto qualche secondo), posizionarle ben stese su un panno e togliere l'acqua in eccesso. Posizionare un paio di cucchiai del ripieno modellato in modo da formare un cilindro compatto a tre centimetri dal bordo della galletta. Ripiegare i due lati lunghi della galletta verso l'interno e infine arrotolare ben stretto l'involtino e posizionarlo su un piatto asciutto. Procedere così finché non finisce il ripieno (circa 6 gallette). Friggere in abbondante olio di semi e servire subito con salsa tzaziki a volontà o crema di aceto balsamico.

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martedì 4 maggio 2010

Amsterdam Map


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Gnocchi casalinghi con pesto di Rucola e Feta

Gnocchi casalinghi con pesto di rucola e feta

Ho uno strano rapporto con la lettura. Mi capita di stare mesi senza aprire un libro, poi d'un tratto non riesco a smettere. Un po' come quando sento che mi manca la vitamina c e mi riempio di spremute (o meglio di pastiglie effervescenti!) Tempo fa quando avevo letto che Peter Weir faceva un film sui libri di Patrick O'Brian ne ho letti 18 (tutti stupendi) in un paio di mesi. Ci si può finare di Weir anche se è australiano. Infatti il film non mi ha deluso. Oggi sto leggendo "il viaggio di un cuoco" di Bourdain e mi piace molto, mi ha già fatto venire voglia di visitare il Vietnam. Se si è appassionati di cucina e di viaggi bisogna leggerlo, almeno per farsi due risate. Visto che diluvia è anche il momento perfetto. Riguardo alla ricetta, quando trovo la rucola fresca la preparo spesso, giusto solo per me a pranzo. Preferisco i gnocchi casalinghi, densi, pastosi, patatosi con il gusto fresco del pesto, sono buoni anche freddi.

Ingredienti

con un kg si fanno gnocchi per 6 persone
100g di farina per un kg di patate
un tuorlo d'uovo
un cucchiaino di sale

circa 170g di patate a persona
17g di farina per un piatto di patate
(1/10 di farina rispetto al peso delle patate)
un cucchiaio scarso di tuorlo d'uovo
un pizzico di sale

120g di rucola fresca (per 6 persone)
50g di mandorle tritate grossolane
tre cucchiai di grana grattugiato
olio evo qb

Feta grattugiata

Preparazione

Lessare le patate intere, sbucciarle ancora calde, passarle con lo schiaccia patate in una ciotola capiente. Aggiungere al centro il tuorlo e con una forchetta iniziare ad amalgamarlo. Unire la farina e impastare velocemente. Su un tagliere spolverato di farina lavorare parte dell'impasto in lunghi cordoni dello spessore di circa un cm e tagliare tanti gnocchetti. Poggiare i gnocchetti su una superficie infarinata.

Gnocchi casalinghi con pesto di rucola e feta

Intanto l'acqua salata bolle, tuffarci parte dei gnocchi e scolarli appena vengono a galla. In un mixer mettere la rucola e dare una prima frullata per farcela stare tutta. Aggiungere le mandorle e il grana in modo che tutto si amalgami e sminuzzi. Aggiungere a filo l'olio evo quando basta perché risulti un bel pesto morbido. Il pesto si conserva in un contenitore ermetico con un filo d'olio sulla superficie per sigillarlo dall'aria. Condire i gnocchi con il pesto, spolverare di feta grattugiata e servire.

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lunedì 3 maggio 2010

Paris-Brest!

Paris Brest

Non c'è due senza tre! Ecco il mio secondo tentativo con questo dolce. Il risultato questa volta ha una forma (più o meno quella delle foto della rivista da cui ho preso la ricetta) ma ancora non ci siamo. Dovrebbe essere gonfio, goloso, esprimere gioia di vivere, invece se ne sta lì smorto! Almeno è commestibile. La prima volta è stato un disastro completo, l'impasto era troppo asciutto e in forno non si è gonfiato, trasformandosi in un dischetto tanto duro da poter essere usato come frisbee. Forse è colpa del forno ventilato o delle mie origini francesi difettose o del fatto che trovi Brest una delle città più brutte mai viste con una nebbia da far invidia al lodigiano... comunque non ci rinuncio e continuerò a provare!

Ingredienti per 4 mini ParisBrest e 9 bignè

125ml di metà latte e metà acqua
50g di burro
70g di farina
2 uova
1/2 cucchiaino di sale
un cucchiaino di zucchero

granella di zucchero
mandorle a fettine
zucchero a velo
panna montata a piacere

Preparazione

In un pentolino scaldare il latte, l'acqua, il burro a pezzetti, il sale e lo zucchero. Quando accenna a bollire togliere dal fuoco, versare la farina tutta in una volta e mescolare con un cucchiaio di legno fino a formare un composto liscio e compatto. Rimettere sul fuoco (non troppo alto) e lasciar asciugare per un minuto, in modo che il composto si stacchi perfettamente dalle pareti del pentolino. Togliere dal fuoco e versare in una ciotola. Lasciar intiepidire, unire le uova una alla volta. Non aggiungere il secondo uovo prima che il primo non sia perfettamente incorporato. Ne dovrebbe risultare un composto liscio e morbido che coli dal cucchiaio ma che comunque mantenga la forma.

Pâte à choux

Mettere il composto in un sac à poche. Su un foglio di carta forno disegnare dei cerchi grandi quanto si vogliono i paris brest. Posizionare il foglio capovolto su una placca, con il sac à poche e una bocchetta piccola disegnare un primo cerchio intorno al disegno, poi un secondo cerchio all'interno e infine uno sopra i primi due. Spennellare con un poco di uovo sbattuto e spolverare con le mandorle o con granella di zucchero. Preriscaldare il forno a 180°. Cuocere i Paris Brest per circa venti minuti finchè non risultano gonfi e dorati in superficie. Farli raffreddare perfettamente su una griglia prima di tagliarli e farcirli.

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